data: 30.03.2022.
A Medjugorje si svolge il 27° ritiro spirituale internazionale degli organizzatori di pellegrinaggi, guide dei centri della pace e dei gruppi di preghiera e carità legati a Medjugorje. Al questo ritiro spirituale partecipano circa 300 organizzatori di pellegrinaggi, guide dei centri della pace e dei gruppi di preghiera e carità legati a Medjugorje di 40 paesi mondiali. La preghiera dell’Adorazione al Santissimo Sacramento dell’altare di ieri (16 marzo 2022) è stata guidata dal parroco di Medjugorje, padre Marinko Šakota. Dopo l’adorazione, ha condotto la sua catechesi a questo rinnovamento spirituale, nella quale ha parlato della preghiera, ovvero come Gesù ci insegna a pregare, e ci ha invitato alla preghiera per la pace in Ucraina.
“Dare qualcosa a Dio non è in primo luogo nella preghiera. No, in primo luogo è l’atto di ricevere. Perché Dio ci vuole donare. In effetti, ci aveva già dato molto prima che glielo chiedessimo. Per questo la Madonna ci invita così spesso ad aprire i nostri cuori. E il cuore si apre per ricevere qualcosa. Meglio dire, ricevere Qualcuno. Perché Dio vuole donarsi a noi. Innanzitutto nell’Eucaristia, nella parola e nel pane. Vuole darci il suo amore. Vuole riempirci del suo amore. E vuole che diamo agli altri ciò che abbiamo ricevuto” ha detto padre Marinko Šakota, sottolineando l’invito di Gesù alla veglia.
“Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. Il motivo della veglia non è di rimanere senza lo Spirito Santo, perché sono la veglia e la preghiera che abilitano la Sua venuta. Occorre vegliare perché anche il male opera e inganna l’uomo. Il male è come un ladro. Ci ruba facilmente amore, pace, gioia, comunione, e questi sono i doni dello Spirito Santo. Il male ci toglie l’olio, “spegne la lampada”, ci ruba le ragioni per amare, per salutare, per perdonare…“ ha detto, tra l’altro, padre Marinko Šakota, Dopo p. Šakota, è seguita la conferenza di padre Danko Perutina.
All’inizio, quando ha visto le targhe con i nomi dei paesi da cui le persone sono venute qui, per questo rinnovamento spirituale, padre Danko ha detto che la sede dell’organizzazione delle Nazioni Unite non è a New York, ma a Medjugorje, “dove le nazioni si sono unite”. Ha poi salutato tutti i partecipanti a questo ritiro spirituale, giunti da ben 40 paesi mondiali, da: Perù, Bolivia, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Venezuela, Spagna, Brasile, Curaçao, Argentina, Colombia, Costa Rica, Cile, El Salvador, Panama, Paraguay, Bonaire, Malta, Romania, Stati Uniti, Irlanda, Inghilterra, Canada, Italia, Polonia, Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Germania, Svizzera, Austria, Lituania, Ucraina, Corea, Belgio, Francia, Ungheria, Slovacchia e Russia.
Nella sua catechesi, padre Danko ha parlato della conversione, ed ha sottolineato che si pregherà anche per la pace in Ucraina.
“Quando uno inizia il suo cammino verso la conversione, ottiene tutto, ma non si può ottenere tutto. Qualcosa si perde anche. Si perde il peccato e si guadagna il cielo“, ha detto padre Danko, menzionando che Medjugorje con i suoi frutti nutre tutto il mondo, perché i frutti sono buoni, e che più di 2000 vocazioni sacerdotali sono nate a Medjugorje.
Abbiamo bisogno di più gruppi di preghiera, dobbiamo stampare più libri, dobbiamo diffondere più i messaggi della Madonna, perché tutti noi che veniamo a Medjugorje sentiamo l’amore di Dio e la vicinanza della Madonna. Tutte le persone con cui ho parlato, alla domanda: “Perché vengono e tornano?“ rispondono che vengono per l’amore di Dio e la vicinanza della Madonna, nessuno ha detto che viene per il cibo, per l’hotel, per sciare su Križevac o Podbrdo, nessuno ha detto che viene a visitare una bella chiesa dal 12 secolo“, ha aggiunto padre Danko Perutina, ricordando che „la preghiera è la luce e la gioia dell’anima, e che ci siamo allontanati da Dio“
“Ma Dio non si allontana mai da noi, eccetto quando ci mette alla prova, come con Giobbe“ ha detto padre Danko, interpretando poi la parabola evangelica del Figlio prodigo, e alla fine invitò tutti di rimanere nel silenzio e ricordando che “l’unica ragione perché esistiamo è perché Dio ci ama“.
I partecipanti del ritiro spirituale, dopo le catechesi, hanno pregato sul Križevac, e poi, come ogni sera, hanno partecipato al programma di preghiera nella chiesa parrochiale di san Giacomo.
Padre Marinko ha tenuto la catechesi anche il giorno prima, e anche arcivescovo Aldo Cavalli, Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, ha salutato i partecipanti del ritiro spirituale.
“Dalle persone qui presenti, ho notato la fede e la preghiera, ma la fede non viene da noi. La fede viene totalmente da Dio. La fede viene per rivelazione. Dio che svela, toglie il velo, per far vedere chi è, come è e dove vive. Noi conosciamo qualcosa di Dio, solamente perché Dio ha voluto, nel suo amore, diventare uno di noi”, ha detto mons. Cavalli, enfatizzando che “le persone che vengono qui, spinte dalla fede, vogliono cercare Dio attraverso la Santa Scrittura”. (FOTO)